Sabato 8 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle 13.00 sarà possibile visitare il cantiere di restauro della Sala delle Fatiche di Ercole, all’interno del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma.
Una visita eccezionale, che permetterà di accedere, grazie ai ponteggi, alla visione da vicino del soffitto ligneo e del fregio dipinto che decorano una delle sale più interessanti di Palazzo Venezia.
Il restauro è stato finanziato dalla Fondazione Silvano Toti attraverso una donazione liberale ed ha la direzione scientifica del Polo Museale del Lazio, istituto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Un progetto estremamente importante perché rappresenta uno dei primi veri e propri restauri scientifici a Palazzo Venezia: non solo un cantiere di restauro ma anche un cantiere di ricerca e studio che permetterà di conoscere la fase artistica del Palazzo, studiato fino ad ora principalmente dal punto di vista architettonico.

Il restauro degli affreschi costituisce un tassello fondamentale per la ricostruzione della cultura artistica della Roma Quattrocentesca e dell'attività del Mantegna nella città eterna.
La Sala delle Fatiche di Ercole è collocata al piano nobile dell’edificio, all’estremità dell’appartamento di Pietro Barbo; era ufficialmente destinata alla custodia dei paramenti sacri del Pontefice e perciò detta anche Sala dei Paramenti. Il nome odierno si deve al fregio a fresco che decora la parte alta delle sue pareti e che appunto illustra, intervallate da quattro fontane con amorini, in otto riquadri, alcune delle dodici mitiche fatiche, vale a dire Ercole e il leone Nemeo, Ercole e Anteo, Ercole e i buoi di Gerione, Ercole e Gerione, Ercole e il drago Ladone, Ercole e la cerva di Cerinea, Ercole e gli uccelli di Stinfalo ed infine Ercole e il centauro Nesso.
Il ciclo delle Fatiche di Ercole ha una rimarchevole importanza sotto il profilo storico e artistico, che va oltre la sua pur indiscutibile qualità. Esso fu dipinto da un artista ancora anonimo, probabilmente di origine settentrionale. In passato, più di uno studioso ha voluto collegarlo in via diretta o almeno indiretta ad Andrea Mantegna; altri invece hanno pensato a un miniatore della corte pontificia.

L’intervento di restauro, affidato con bando pubblico a L’OFFICINA, Consorzio di restauro e conservazione opere d’arte e diretto da Paolo Castellani, storico dell’arte del Polo Museale del Lazio, riguarda la disinfezione e disinfestazione della parte lignea del soffitto, la pulitura della parte pittorica, il consolidamento dell'intonaco e della pellicola pittorica, la revisione delle integrazioni delle lacune relative a precedenti interventi di restauro e successive eventuali reintegrazioni. È in atto anche una campagna di indagini diagnostiche e di rilievo grafico delle tecniche di esecuzione delle decorazioni.

La Fondazione Silvano Toti porta avanti da anni l’impegno in campo culturale e scientifico operando per la promozione e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico ed ambientale di tutte le civiltà e per il progresso nel campo sociale e la tutela dei diritti dell’uomo, con particolare riferimento alle categorie più svantaggiate. Tra le attività promosse dalla Fondazione Silvano Toti, si ricorda la realizzazione del Silvano Toti Globe Theatre, il teatro elisabettiano di Villa Borghese donato alla città di Roma, e l’impegno a sostegno delle Società Genextra che opera nel campo della ricerca sulle malattie legate all’invecchiamento e sulla rigenerazione cellulare.

Il Polo Museale del Lazio, istituito nel 2014 nell’ambito della recente riforma del MIBACT e attivo dal 9 marzo del 2015 con la direzione di Edith Gabrielli, ha il compito di gestire gli oltre quaranta luoghi della cultura statali di Roma e del Lazio che gli sono stati assegnati, incluso appunto il complesso di Palazzo Venezia, come pure di coordinare tutti i soggetti pubblici e privati impegnati nell’ambito dei beni culturali sul territorio regionale. In tal senso il rapporto con la Fondazione Toti e questo restauro in particolare assumono un significato rimarchevole. “L’intesa con la Fondazione Toti – spiega il Direttore Edith Gabrielli – sottolinea l’ormai raggiunta maturità del Polo Museale del Lazio e la sua connessa, effettiva capacità di ‘fare sistema’ con la società civile, ai fini di costituire un vero e proprio sistema museale integrato. D’altro canto, essa rappresenta un ulteriore passo in avanti in quel rilancio del Palazzo, per il quale fin dal 2015 è stato elaborato un piano museologico complessivo, d’intesa con l’architetto Sonia Martone, Direttore del Museo”.
L’accesso al cantiere è libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Le visite potranno essere prenotate dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 16.00 ai seguenti recapiti telefonici: 06/69994284-283-215

Roma, 6 ottobre 2016

Ufficio Stampa Novella Mirri e Maria Bonmassar
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Polo Museale del Lazio - Ufficio stampa e comunicazione
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