Napoli - L'attenzione per la valorizzazione delle opere arte fu al centro dell'azione di Carlo III di Borbone. ll suo amore per l'antichità divenne il motore di un processo di modernizzazione che si tradusse in propaganda, certo, ma anche in un deciso passo avanti nella tutela e nella fruizione pubblica.
Lo racconta una mostra in programma al Museo Archeologico di Napoli dal 15 dicembre 2016 al 16 marzo 2017 e contemporaneamente in altre due sedi.
In questo quadro Napoli dialoga infatti con l'Accademia di Belle Arti San Ferdinando di Madrid e la Facoltà di Arte e design di Città del Messico dove verranno esposti i bronzi rivenuti nel corso delle campagne di scavi eseguite nella villa dei Papiri a Ercolano. Napoli possiede gli originali, ma Carlo III volle farne dei calchi in gesso per portarli a Madrid quando divennere di Spagna. Altre copie furono inviate a Città del Messico perchè gli studenti potessero ammirare la bellezza da vicino. Di queste ultime, andate smarrite, rimane testimonianza in molte illustrazioni.
Carlo di Borbone esercitò dunque un ruolo di divulgatore delle scoperte della nascente archeologia come confermano i volumi prodotti dalla Stamperia Reale da lui fondata. In mostra il pubblico ammirerà circa 60 opere in mostra, tra dipinti, disegni e incisioni, oltre che una selezione di 200 preziose matrici in rame di recente restaurate delle 5mila conservata nel Mann.
fonte:arte.it